Le mie 35
Non ce l'ho fatta nemmeno io ad arrivare a 31 ed ho optato per l'altro formato utilizzato. Sapete di cosa si parla.
Dancing Queen - ABBA
Vacanze Romane - Matia Bazar
Enjoy The Silence - Depeche Mode
True Faith - New Order
Strawberry Fields Forever - The Beatles
Boys Don’t Cry - The Cure
There's a Light That Never Goes Out - The Smiths
Dub Be Good To Me - Beats International
The Fly - U2
Smells Like A Teen Spirit - Nirvana
Waiting For The Miracle - Leonard Cohen
(Don’t Fear) The Reaper - Blue Öyster Cult
Siberia - Diaframma
Protection - Massive Attack
Glory box - Portishead
Hyperballad - Björk
Let’s Go Out Tonight - Blue Nile / Craig Armstrong feat Paul Buchanan
Life Is Sweet - Chemical Brothers
Sunday Morning - Velvet Underground And Nico
Tender Blue - Everything But The Girl
Dwr Budr - Orbital
Stella Maris - Einstürzende Neubauten
Save A Prayer - Duran Duran
The Diamond Sea - Sonic Youth
(Afternoon) Soaps - Arab Strap
Dirty Dream Number Two - Belle and Sebastian
Viðrar Vel Til Loftárása - Sigur Rós
Se Telefonando - Mina
Per i Tuoi Larghi Occhi - Fabrizio De André
C.O.D.Y. (come on die young) - Mogwai
Goddess on a Hiway - Mercury Rev
Moonchild - King Crimson
A Minha Menina - Os Mutantes
Let’s Pretend We’re Bunny Rabbits - The Magnetic Fields
Summertime - Janis Joplin
(finto punk funk)
31.1.03
Un’altra lista
Alcune ragioni per le quali i giornali musicali amano pubblicare liste.
The Magnetic Fields
Ieri è iniziato il Grande Fratello. La prima eliminata è Erika Terzi. Gli altri concorrenti si chiamano: Fedro Francioni, Victoria Pennington, Pasquale Laricchia, Angela Sozio, Claudia Bormioli, Raffaello Orselli, Floriana Secondi, Marianella Bargilli, Marika Suppa, Andrea Francolino, Luca Argentero, Sergio Squillacciotti, Massimo Zino. Già aperto il Melanzana Fan Club.
La canzone del giorno
Fenn O’Berg Theme – Fennesz/O’Rourke/Rehberg
30.1.03
Cosa sono le nuvole
“Over the past few years, to the traditional sounds of an English summer - the droning of lawnmowers, the smack of leather on willow - has been added a new noise...”
Iniziano così , con il canto di un gallo, le “Adventures In The Ultraworld” degli Orb. Il mondo, vestito con una camicia di flanella a quadretti, celebrava l’uscita di ”Nevermind” nel frattempo e molti di noi scoprirono questa perla solo con qualche anno di ritardo. Ma cosa rende questa canzone così attraente, al punto di diventare manifesto, idea fissa, quasi ossessione?
“Little Fluffy Clouds” nasce da elementi che non hanno nessuna relazione tra loro: un’intervista di LeVar Burton a Rickie Lee Jones durante il programma Reading Rainbow, un’armonica campionata dalla colonna sonora di “C’era un volta nel west” di Morricone, un giro di chitarra di Pat Metheny da “Electric Counterpoint” di Steve Reich e i materiali sonori degli Orb a legare il tutto. Gli ingredienti perfetti per un minestrone di pessimo gusto, verrebbe da dire.
Non fu così. È difficile dire se ciò sia stato effettivamente merito degli Orb. O no, la colpa è proprio loro. Hanno scelto quella dannata intervista, quella voce che dice oltre ogni nota. Rickie Lee Jones prende fiato, esita in cerca di parole, sembra scazzata all’inizio, poi si lascia andare su quei colori, blue purple and yellow. Quasi sexy. Si scioglie lentamente su una domanda che all’inizio le era sembrata senza senso. È lei che guida, si sente ogni lettera sul suo palato, si sente perfino l’eco della sua saliva su yellow. Poi arriva la musica, si ripete. Non ti riesci a concentrare. Sta qui la genialità di questa canzone, nel cogliere quel passaggio tra il voluto sguardo verso il cielo e la seguente distrazione incosciente. In un certo senso tautologica, come la dichiarazione iniziale sul nuovo rumore.
Rickie Lee Jones rimase sconcertata dall’uso dell’intervista, tanto che all’inizio mosse i suoi avvocati contro gli Orb. Non era solo questione di diritti, era qualcosa che aveva più a vedere col rapporto con la propria voce. Un po’ come quando ascoltiamo la nostra voce registrata e diciamo che quelli non possiamo essere noi. Rickie si vedeva nuda, vedeva parole dette forse con noncuranza che assumevano una luce nuova grazie al suo principale strumento. In un’intervista, qualche anno dopo, disse che detestava questa canzone. Disse anche che da allora ascoltava diversamente ogni suo pezzo, anche quelli passati. “Maybe it shouldn't have taken a piece of dance music to wake me up to vocal texture, play and inflection, but it did, and ironically that gave me a way to love the songs I did already even more, just by listening to the how as much as the what.”
L’intervista a Rickie Lee Jones usata in LFC si può trovare sul doppio promo box set uscito ai tempi di "Flying Cowboys" nel 1989.
Ciclostile
I St. Etienne si chiamano così in onore della squadra in cui giocava Michel Platini, del quale erano grandi fan durante gli anni 80. In occasione della chiusura (intempestiva) di “The Beatles Monthly Book”, Bob Stanley dei St. Etienne traccia sul Times un breve ritratto del mondo delle fanzine e della loro importanza nell’allevare scrittori di musica capaci di intendere e di volere.
Icone pop: dieci segnali della vostra mancanza di creatività
10. Scrivete una canzone sulla vostra famiglia disfunzionale che vi bastonava da piccoli quando volevate diventare cantanti pop.(i)
9. Annunciate che il vostro prossimo disco conterrà una svolta elettronica, non appena notate il NASDAQ in calo.
8. Scrivete una colonna sonora per un regista alla moda al debutto sul grande schermo. Tra le vostre influenze Morricone e le colonne sonore di Benny Hill.
7. Ricordate che siete le stesse di quando stavate con Puff Daddy. È lui che ora si fa chiamare P.Diddy.
6. Rifiutate l’invito al Pavarotti International, pur sapendo che vi aprirebbe le porte del successo commerciale in Italia, per sfottere Lou Reed senza complessi di colpa. / Approfittate dell’arteriosclerosi di un anziano per proporre assurdi duetti basati sul riff di una vecchia canzone.
5. Dopo aver finito di risuonare le canzoni dei Beatles, cominciate con le vostre.
4. Nel vostro nuovo video suonate col vostro gruppo in strada, poi arriva la polizia e vi salva dal pubblico che vi voleva linciare.(ii)
3. Abbandonate la vostra boy band, perché le groupie dei gruppi ““alternativi”” sono più attraenti (della serie a me le brufolose e a lui Gwyneth).
2. Vi chiamate Kelly Osbourne.
1. Cercate un suggerimento in questa lista o sul New Musical Express.
(i) Fa pheego scegliere di persona al casting il picciotto o la picciotta che vi rappresenterà da piccoli.
(ii) Se vi chiamate Avril Lavigne, saltate alla prossima e fondate una band alternativa alle TATU.
La canzone del giorno
Little Fluffy Clouds (Adam Freeland Tsunami One Remix) – The Orb
29.1.03
Believe the hype?
Gli americani vanno matti per S.T.R.E.E.T. D.A.D. degli Out Hud. Il gruppo newyorkese mischia funk e suoni electro in lunghi flussi strumentali che si fanno notare soprattutto per il trattamento dub a cui vengono sottoposti i suoni: basso in evidenza e grande uso di riverberi ed echi. Ad un primo ascolto non mi ha colpito molto, ma nei successivi è leggermente cresciuto, un po’ perché ho un debole per il dub (a piccole dosi), un po’ perché funziona come ‘disco da sottofondo’. Non sono però convinto che sia questo grande disco che si dice in giro, soprattutto non ci vedo la genialità di cui alcuni hanno parlato.
Attenzio’ attenzio’, qualcuno stronca un disco: Roni Size
Un 3.5/10 non è cosa di tutti i giorni. Devi essere proprio messo male per prenderlo. Non solo devi aver prodotto qualcosa di mediocre e attaccabile, devi aver fatto pure terra bruciata intorno a te. Tu, che hai avuto il coraggio di chiamare un disco “New Forms”, ora sei noioso e non puoi nemmeno spendere la tua faccia o il tuo look. Tu, che non ti eri perso tra la meraviglia di Timeless e una loffia suite di quaranta minuti su tua madre, ora sei chiuso in una prigione e metti in loop il peggio di te. Forse chi ti ha dato quel voto non ti conosce, non ti capisce bene. Se pensi questo di te, sei già finito: non sei più immediato e sostieni la tua attuale mediocrità con i successi del passato.
Un italiano vero (Toto Cutugno Redux)
La mia professoressa d’inglese del liceo una volta usò Eleanor Rigby dei Beatles per un compito in classe. Ho sempre pensato che Eleanor Rigby avesse qualcosa di cinematografico: immagini rallentate, primi piani di mani, parole non dette. Anche i pochi che conoscevano la canzone ebbero qualche difficoltà. Non spiegammo gli interrogativi che punteggiano la canzone, anche perché non ci era stato chiesto.
Anche la Rai usa la musica per insegnare l’italiano all’estero.
La canzone del giorno
Walking Through The Darkness – Ghostface Killah feat. Tekhita
28.1.03
Con la luce accesa
Uno dei dischi più suonati nel mio lettore dallo scorso agosto è “Turn on the bright lights” degli Interpol. Descrivere la musica degli Interpol senza snocciolare una lista di nomi è impossibile. Diciamo che il loro primo intento non è l’originalità. Hanno delle influenze ben precise e non le nascondono, intrecciandole lungo le canzoni, in maniera spudorata ma non certo banale. Difetto abbastanza pesante nell’annata del presunto rinascimento rock ad opera di cloni spesso arroganti, spocchiosi e newyorkesi. Qualcosa però li salva e sono proprio le loro canzoni. So che i primi minuti di “Say Hello To The Angels” sono un plagio spudorato di “This Charming Man” degli Smiths. So che le chitarre ricordano ora i Television di Tom Verlaine, ora i Cure. So che la voce del cantante Paul Banks si avventura sui passi di Ian Curtis, giusto con qualche tentazione melodica, a seguire una sezione ritmica che deve molto proprio ai Joy Division. So che la fine del disco ricorda certe cose di Echo & The Bunnymen.
Nonostante questo, non riesco ad attribuire alla mancanza di sorpresa sonora una corrispondente mancanza di credibilità. Non provo il desiderio impulsivo di prendere i vecchi dischi, come mi accadeva con gli Strokes. Queste canzoni descrivono emozioni attraverso scarti melodici e ritmici, giocano con aperture e crescendo senza mai risolversi completamente, si lasciano cantare senza sembrare parodia del passato. Riscattano l’enorme debito con la loro scelta di ‘genere’, semplicemente attraverso se stesse.
Certo chi ha vissuto “quei giorni” o conosce bene quel periodo musicale si avvicinerà al disco o con sufficienza o con nostalgia. Ma alla fine rimarranno l’addizione continua di “Untitled”, le chitarre gemelle di “Obstacle 1”, la dolcezza metropolitana di “NYC”, il ritmo trascinante di “PDA”, le scelte melodiche di “Say Hello To The Angels”, l’indolenza triste di “Hands Away”, la tensione di “Obstacle 2”, il titolo (e non solo) di “Stella Was A Diver And She Was Always Down”, l’epicità punk del finale di “Roland”, la voce di Banks in “The New” e quella sequenza ritornello-riff-voce che interrompe all’improvviso “Leif Erikson” e il disco.
Non mi resta che dire casco ben allacciato, luci accese anche di giorno e soprattutto volume alto.
Una cover di “Yesterday” negli ultimi vent’anni
Suppongo che quella dei Wet Wet Wet non valga. La più bella che ho sentito però è di trentaquattro anni fa ed è quella di Marvin Gaye.
La canzone del giorno
Leif Erikson - Interpol
26.1.03
Girlie so groovie
The Morning News propone sulla home page richiami ai vecchi articoli. Oggi una lettura traccia per traccia di uno dei migliori dischi di sempre, Doolittle dei Pixies. L'autrice si chiama Mena e ha un fuffa blog. Da poco è tornata da una settimana in Giappone (questo da leggere con intonazione invidiosa).
Tributo a Kylie
Beth Orton raggiunge sul palco i Flaming Lips e insieme cantano "Can't Get You Out Of my Head". A fine articolo la minaccia Justin Timberlake. La scorsa settimana Justine Timberlake è riuscito a fare beatboxing sia su Top Of The Tops tedesco che a Quelli che il calcio, riuscendo pure a farla passare come una cosa rivoluzionaria. Con i Flaming Lips muoverà avanti e indietro un vinile producendo suoni a tempo?
Scommettiamo che...
...prima o poi ci ritroviamo in casa anche le gemelline simil T.A.T.U.
La canzone del giorno
Love shack / Uptown girl (Soulwax mix) - B52's / Billy Joel
25.1.03
Malattia
Mi fisso con delle canzoni apparentemente insignificanti. Me le sento ronzare in testa senza che lo voglia. Le canticchio sotto voce e le vorrei cantate a Sottovoce, se Marzullo mi invitasse. L’ultima zanzara, in ordine cronologico, è “Never be alone” dei Simian. Uh, come on.
Mode subliminali
Con circa cinque o sei anni di ritardo rispettto all’Inghilterra scoppia in Italia la moda del banghra, musica dance costruita a partire da classici della musica indiana: il Nuovo, sempre sul pezzo, ci informa che Punjabi MC sarà addirittura ospite a Sanremo.
Io mi sono chiesto il motivo del successo di “Mundian to bach ke”, un motivo che non sia un gruppo di discografici con le mani nei capelli che si ritrova davanti a un tavolo e decide di riesumare un pezzo uscito nel 1998. La risposta è: campionamento subliminale. Chi sente questa canzone normalmente non se ne accorge, ma trova qualcosa di familiare, volutamente mimetizzato tra tamburelli e vocalizzi. La causa del morbo è la colonna sonora di Supercar, il telefilm della macchina robot parlante e del suo autista, parlante pure lui, David Hasselhoff.
Oggi
Risentendo la canzone del giorno e il successivo delirio di “It’s oh so quiet”, mi dico che Björk è una delle mie cento donne ideali e che lo è da molto tempo.
La canzone del giorno
Downtown (Live at The Union Chapel – CD2) – Björk with Brodski Quartet
24.1.03
I suoi due centesimi
Brian Eno alle prese col sogno americano.
Una cyber-saga dal passato
Oggi ho poco tempo e poca voglia, per cui riciclo biecamente, prendendo come pretesto la trasmissione di Romeo+Juliet, stasera su Italia Uno.
Questa è la storia di una giornalista, di Kurt Vonnegut, di una bufala e di Baz Luhrmann.
La canzone del giorno
Balcony Scene - Craig Armstrong
23.1.03
Addio RIAA
Il capo della RIAA, Hillary Rosen, è una delle personalità più odiate dal mondo della rete. La sua ultima trovata, tassazione dei provider che consentono lo scambio di musica online, ha già suscitato il dibattito tra gli ISP italiani. Hillary Rosen però è stanca e ha deciso di lasciare la RIAA a fine anno per occuparsi a tempo pieno dei suoi bambini.
Trentadue piccole note sui “They Might Be Giants”
Come da soggetto, scritto da mur mur e tratto dal newsgroup it.arti.musica.rock.
Echi hollisiani
Per chi ha amato i Talk Talk di “Spirit of Eden” e “Laughing stock” e il disco solista di Mark Hollis, ecco un ripescaggio dal 2001. Si chiamano Bed e sono il gruppo di Benoît Burello. Il disco è “Newton Plum”. Qualche assaggio lo potete sentire qui.
Europop
Non credevo nemmeno io a quanto sostenuto da ”lI Nuovo” a proposito della Cutugnomania. Invece mi sono parzialmente ricreduto. Innanzitutto l’oggetto del contendere è questo: un cd singolo dei Sicilian Assassins (sono orgoglioso di questo nome, rezpect) featuring Angelo Venuto che contiene il remix di tale DJ Serg de “L’Italiano” di Toto Cutugno. Questo disco è stato effettivamente molto suonato nel circuito dance americano, come testimonia questa classifica presa a caso e la presenza nella compilation NYC Underground Party Vol.5 mixata da Louie De Vito. Un blogger a caso si dichiara ossessionato ed è uscito persino un clone a nome degli “United Italians of Brooklin”, che però non è stato accolto molto bene. Io ho sentito questo remix: una raffinata tarantella tamarra techno d’altri tempi. Mi è rimasto soltanto di verificare l’interesse di Gwyneth Paltrow, ma rimando a domani perché ha il telefonino spento.
La canzone del giorno
Stanley Kubrick - Mogwai
22.1.03
Disco caldo
Il disco più recensito della settimana in rete è “Master and Everyone” di Bonnie Prince Billy. BPB è lo pseudonimo usato negli ultimi tempi da Will Oldham, già Palace/Palace Brothers/Palace Music, nelle sue esplorazioni del lato oscuro della canzone americana. La produzione è di Mark Nevers dei Lambchop, al quale si deve la splendida atmosfera di “Is A Woman”. Due dischi sussurati, ma molto diversi. In “Is A Woman” la gioia delle piccole cose di Kurt Wagner faceva il paio con un suono morbido e avvolgente. Le insoddisfazioni e gli interrogativi di Oldham, invece, si materializzano in uno scenario sonoro nudo, occasionalmente illuminato dagli interventi di Marty Slayton.
Avendolo ascoltato poco, non mi sento di esprimere un giudizio definitivo. Ad ogni modo, ecco una recensione positiva e una negativa. Come al solito l’appuntamento nel negozio di dischi è rimandato a Febbraio.
Cover me tender
Un classico della musica pop è la rilettura del repertorio altrui. Le cover sono state libro di scuola e riempitivo, momento di espressione anarchica o di normalizzazione da parte del sistema. Sono la gioia del collezionista e la tortura del purista. The Covers Project ha pensato bene di raccogliere in un database circa 43.000 canzoni, con tanto di commenti e riferimenti incrociati.
La canzone più ricoverata è “Who do you love” di Bo Diddley (145 volte): la mia versione preferita è quella dei Quicksilver Messenger Service con Bo Diddley che canta in acido.
La catena più lunga di cover è attualmente questa e conta 157 canzoni.
Non sono ammessi i remix, ma “Tom’s Diner” nella versione dei DNA viene considerata come cover.
Manco un giorno…
E mi ritrovo il bastardpop su “La Stampa” e “Dagospia”? Peggio. Mia madre ha già campionato la parte iniziale di “Cuore Matto” di Little Tony!
La canzone del giorno
Quarto Oggiaro Story – Gianfranco Manfredi
20.1.03
Golden Globes
Ieri sera sono stati assegnati i Golden Globes. La miglior commedia dell'anno è un musical, Chicago. La migliore colonna sonora originale è quella di Frida. La migliore canzone originale è "The hands that built America" degli U2. Nicole Kidman ha vinto il premio come "Miglior musica per occhi con naso finto".
31
In occasione dell'ultima classifica di Nick Hornby, l'Observer chiede a trentuno "music fan" qual è la canzone che ha cambiato loro la vita. Menzione "Madeleine" a Joseph O'Connor.
Men at Work
Les Inrockuptibles annuncia che sono al lavoro Jimbo O'Rourke, Fatboy Slim (che è anche ai ferri corti con Zoe Ball), i Gorky's Zygotic Mynci e i Flaming Lips che però non sono la band di Jonathan Donahue (ajajai Les Inrocks, mi cadi sulle basi).
Nu gins e 'na maglietta
Giuro che non esprimerò mai opinioni sulla maglietta di una cantante.
La canzone del giorno
Dead Flag Blues - Godspeed You Black Emperor!
19.1.03
Visti da fuori
Tutti parlano di questo articolo, in cui Tobias Jones descrive il suo inferno televisivo italiano. Giusto una precisazione sulle vecchie canzoni di Sinatra: Tobias deve avere abbandonato la visione dei programmi domenicali all'epoca di Massimo Lopez/Cangurotto. Ora ci sono Little Tony e Orietta Berti, che hanno un altro repertorio.
Tornano i Simpson
Domenica prossima Italia1 trasmetterà in prima serata cinque puntate inedite dei Simpson. A partire dal lunedì successivo riprenderanno gli appuntamenti pomeridiani con gli episodi della nuova stagione.
Nel frattempo Matt Groening sta curando l'organizzazione del festival All Tomorrow's Parties, relativamente alle date di Los Angeles. La scaletta è ancora in evoluzione.
La canzone del giorno
Domenica è sempre Domenica - Mario Riva
17.1.03
Visto in tivì
Io non ci credo che Giuliano Ferrara non sappia come procurarsi musica online. Chi altri mi avrebbe potuto richiedere ieri su winmx "La canzone del crì crì (Melampo Paninaro Mix by Braschi)" altrimenti?
Diamo alla 4AD quello che è della Creation
Leggendo le recensioni dei dischi dei Sigur Rós, subito dopo il pistolotto sul paesaggio islandese, spesso si parla di unicità del suono, rimandando al massimo alla 4AD e alle sue band di punta. Ad ogni modo le influenze vengono sempre legate ad un particolare (la voce, le chitarre o la lentezza), più che all’insieme. Durante i primi anni novanta, però, ci fu una band della Creation che riunì queste influenze allo stesso modo degli islandesi. Gli Slowdive non ebbero grossa fortuna, tanto che furono presto scaricati dalla loro casa discografica. Nel 1995 metà degli Slowdive passò alla 4AD, dando vita ai Mojave 3.
Video in progress
Intanto sono terminate l’altro ieri le riprese del nuovo video dei Sigur Rós, oggi al montaggio. Coerenza avrebbe voluto che il video non interferisse con la musica, un bello schermo bianco insomma. L’anteprima è prevista durante il Sundance Film Festival. La regia è di Floria Sigismondi, che per capirci è la responsabile in video dei deliri del signor Mariolino Manson. Io preferisco ricordarla per il video di “Makes me wanna die” di Tricky.
Pluginmania
Avete presente il plugin che permette di ottenere le versioni karaoke dai vostri brani preferiti e non? Oggi ho cantato “The Love Cats” dei Cure sulla musica di “Dreaming of You” dei Coral. Qualcuno avvisi Mr Smith.
Oggi
Per noi italiani è il giorno più sfortunato dell’anno. Io, che sono scaramantico, non lo passo a casa.
La canzone del giorno
Cecilia Ann - Pixies
16.1.03
E chi se lo aspettava?
Amicidimariadefilippi ha portato qui sei persone...chissà quante ne porterà Porta a Porta di Bruno Vespa.
La crisi della stampa musicale americana
Stavo per postare la notizia delle minacce di morte a Shakira, che è stata così costretta a raddoppiare il suo numero di guardie del corpo, quando ho letto questo.
Name Taken
Anche a FFWD è capitato.
Nice and enthusiastic, nearly Italian
Un'intervista ad Erlend Oye dei Kings of Convenience, in uscita il prossimo mese col suo disco solista. E apprendiamo che il secchione del duo non è lui, che il futuro dei KoC è in forse per il secchione e che noi italiani siamo un termine di paragone.
Come salvare la musica italiana
Su Repubblica, non online, ho letto che la Commissione Cultura ha proposto la sua strategia per salvare il mercato della musica in Italia. Riduzione dell'IVA al 4%, incentivi per chi adotta un sistema di trasmissione a quote e infine questa perla innovativa: “Nelle esecuzioni dal vivo è vietato l’uso anche parziale di supporti o apparecchi che contengano musica preregistrata”. Torna il punk!!!
La canzone del giorno
Devil's haircut - Beck
15.1.03
Candid camera
Sgarbi vuole un dopofestival così: una candid camera puntata su un gruppo di persone che, costrette a vedere Sanremo, ne parlano senza censura. Una "Casa Laurito" più rock.
Nick Cave and The Back Seeds
Ho visto su MTV l'anteprima di "Bring it on", il nuovo video di Nick Cave And The Bad Seeds. Un frammento del video è disponibile sul loro sito. In sintesi, sotto i raggi di una fotografia glamour Nick Cave e compari cantano, mentre delle ballerine di colore riproducono la coreografia di uno dei balletti della Ferilli ai tempi del programma con Dalla. Come idea non mi sembra tanto nuova, la usarono anche gli Afterhours ne "La sinfonia dei topi". Indubbiamente sarà uno dei video più richiesti di Select.
"Nocturama" non l'ho ancora sentito, ma su inkiostro ho letto che il disco ha fatto arrabbiare parecchio i fan.
Giochi di gruppo
Uno dei classici dell'adolescenza è il gioco del "rilancio". Due o più persone si dispongono in cerchio e il primo esprime una qualche preferenza, mettiamo in campo musicale. Di seguito, ordinatamente, tutti gli altri rilanciano lungo una direzione. Tra gli adolescenti dei primi anni novanta, di solito, la categoria di riferimento era il livello di rumore. Via via che si invecchia si sperimentano il numero di copie vendute (in maniera decrescente), l'indice di novità sonora, la complessità, la semplicità, la geografia, la complessità ortografica del nome, fino ad arrivare all'ultimo stadio, quello della data di uscita del disco. Di solito, dopo l'ultimo stadio, si contano le partecipazioni ad uno show di Paolo Limiti.
La canzone del giorno
The Ballad of Björn Borg - Pernice Brothers
14.1.03
La musica non ferisce, la musica non cura
L'altro giorno ho rivisto Ieri, Oggi, Domani. Durante l'episodio "Anna", quello che sembra "Il sorpasso" girato da Antonioni, Mastroianni non ha un incidente per colpa del jazz di Trovajoli. E infatti Trovajoli, quando arriva, non lo aiuta.
Italiani nel mondo / 1 : Slo-core, Slo-core 'ngrato
Ci hanno sempre detto che gli orientali vanno pazzi per la musica napoletana. Imparano da bambini a scuola "Torna a Surriento" e "'O sole mio". Ma nemmeno Coney Island è più quella di una volta. Things change. E allora il giovane cinese preferisce i Giardini di Mirò a Mariano Apicella.
Tengo 'a panza, tengo 'a panza
Sono un falso magro. Basterà come scusa per evitare di parlare del cd di De Gregori e della Marini? A parte gli scherzi, se qualcuno mi chiedesse di farlo, lo legherei ad una sedia e gli farei sentire "I treni per Reggio Calabria", due volte di seguito.
Italiani nel mondo / 2 : Abat-jour
Per la mia professoressa di inglese del liceo la donna più bella del mondo era Carla Bruni. Potendo rinascere, la mia professoressa di inglese del liceo avrebbe voluto essere giapponese. Parlo all'imperfetto della mia professoressa d'inglese del liceo solo perché, nel frattempo, potrebbe aver cambiato idea.
Carla Bruni ha fatto un disco in francese. Questo disco è andato al primo posto in classifica in Francia, è stato considerato dai critici francesi uno dei migliori dischi del 2002, ha persino richiamato l'attenzione di Doreciakgulp, il cui sito però risulta colpevolmente fermo a RPF&F. Chi, esagerando, l'ha paragonata a Nico, chi l'ha adottata come l'antidoto imperfetto alla musica da format televisivo, quella senza cuore dei vari Operazione Tonfo e Amicidimariadefilippi®.
E io? Io ci casco sempre. Basta un'incerta vocina in francese e non rispondo più di me. Da Françoise Hardy a BB, da Jane Birkin a Vanessa Paradis, faccio la fine di Gomez Addams, ululo come Mastroianni. Qualcosa che sicuramente va oltre la musica.
Oggi
Nubi di ieri sul nostro domani odierno. Ma "in Palermo" c'è il sole.
Le canzoni di ieri, oggi, domani
Yesterday when I was young - Shirley Bassey
Play for today - The Cure
Tomorrow - The Cardigans
13.1.03
LookingFWD / 1
Da oggi al 16 Gennaio, all’interno del “Gallery Programme” della British School di Roma, Cristiana Perrella presenterà la rassegna Strani mondi, dedicata al genio visionario di Chris Cunningham. Regista di pubblicità e video di culto (“Come To Daddy” e “Windowlicker” per Aphex Twin, “All is full of love” per Björk, “Only You” per i Portishead, “Frozen” per Madonna), tecnico degli effetti speciali (Alien 3, Alien Resurrection, AI) e disegnatore di fumetti (da giovanissimo ha firmato Judge Dredd), Cunningham sarà presente anche con la sua video-installazione “Monkey Drummer”, già vista all’ultima Biennale di Venezia.
LookingFWD / 2
La madre di Eva Amurri sarà (forse) Bette Davis per la tivì americana.
Anteprime: 100th Window - Massive Attack
Se non volete anticipazioni, saltate tranquillamente queste poche righe.
Anch’io ho ascoltato due o tre volte il nuovo disco dei MA, anche se sarebbe più corretto parlare del nuovo disco di 3D.
La prima cosa che mi ha colpito è la complessità sonora raggiunta in sede di produzione: i suoni sembrano disposti attraverso uno di quei programmi per la creazione di scenari in tre dimensioni. Si ricava una sensazione di profondità in cui riesce difficile cogliere ogni particolare: tutto, via via, si sdoppia e appare diverso da sé. Non esiste un suono che non sia trattato, che non sia diverso dalla sua origine.
La grande sorpresa è Sinead O’Connor. Ordinata, quasi disciplinata, sembra sempre sul punto di esplodere, ma preferisce gestire le emozioni, più che gettarcele in faccia. Detto che non mi sono soffermato molto sulle tracce cantate da Horace Andy, 3D abbandona completamente il rap, in favore di un cantato ipnotico, quasi narcotico. Daddy G è in maternità. 2D, ovvero Damon Albarn, è accreditato come backing vocals in “Smalltime Shot Away”, ma pare che abbia suonato anche alcuni strumenti etnici in diverse canzoni.
Dal punto di vista compositivo, si assiste ad una vera e propria rivoluzione rispetto ai loro dischi precedenti. I MA avevano sempre costruito le loro canzoni impiegando campionamenti, come idea iniziale o come struttura portante. In Mezzanine l’uso di strumenti rock aveva richiesto un avanzamento nel processo di scrittura, se non altro per non farli risultare posticci. In quest’ultimo, l’assenza di campionamenti ha spinto verso una scrittura più consapevole e insieme complessa.
Tra le novità, l’impiego di soluzioni elettroniche che richiamano la Warp e alcune delle ultime produzioni nord-europee. Alcuni fan si sono lamentati della scomparsa del basso, presente in poche canzoni, mentre finora era stato uno degli elementi caratterizzanti del suono massive. Piccola curiosità, il basso di “Prayer for England” ricorda quello di “Safe from harm”, mentre quello di “Smalltime Shot Away” sembra plasmato a partire da quello di “Bela Lugosi ‘s dead” dei Bauhaus.
Il primo giudizio è positivo, un intreccio di elementi da esplorare senza fretta, con tanto di brano riempi-pista, “Butterfly Caught”. Il cd, che uscirà a Febbraio, conterrà anche una lunga traccia strumentale non compresa nell’attuale copia promozionale.
Nonostante 100th Window non sia ancora uscito, i MA sono già al lavoro sul quinto disco, con collaborazioni annunciate di Tom Waits e Mos Def.
Linkin’ Park
Nel nuovo disco dei Massive Attack ha cantato Damon Albarn.
Il nuovo disco del gruppo di Damon Albarn sarà prodotto da William Orbit.
Nel nuovo disco di William Orbit canterà Beck.
Beck ha cantato in un disco degli Air.
E gli Air?
Che fine hanno fatto: gli Air?
Pubblicheranno due dischi nel 2003. Il primo dei due è un reading di City di Alessandro Baricco. Dotmusic ha puntualmente sbagliato due titoli su tre.
Piccolo spazio, pubblicità: Lelly Kelly e Monica Corgan
Continua la comune strategia pubblicitaria della figlia di Ozzy Osbourne e di Billy Corgan.
Oggi
Ho risolto la questione degli accenti.
La canzone del giorno
Quizas, quizas, quizas – Nat King Cole, Doris Day, Cake
11.1.03
Là, sui monti con Karl Heinz
Quand’ero piccolo, conoscevo Karl Heinz Stockhausen esclusivamente per una scena de “Le Vacanze Intelligenti”, quella in cui Alberto Sordi e sua moglie russano e vengono scambiati per un lavoro del compositore tedesco.
Nel 1995 Radio 3 mise a confronto Stockhausen con alcuni esponenti della scena dance dell’epoca, in particolare con Aphex Twin, di cui sta per uscire un doppio cd di remix. Dopo qualche mese Wire completò il gioco portando i consigli del maestro agli allievi, che risposero con sufficienza.
Been caught stealin’
Nel disco dei Koop, “Waltz for Koop”, sono state ravvisate tracce sparse della “Gymnopedie n. 1” di Satie. Anche questa osservazione però è rubata.
Che fine ha fatto: William Orbit?
Se la fa con Britney Spears.
Io sì che sono bravo, mica come Richard
Dopo aver letto i consigli di Stockhausen, sono rimasto folgorato e ho deciso di provarli. Ho preso il mio cioccolatino ed ho incrociato “Shiseido”, uno dei pezzi più malinconici di Fennesz, con la sezione ritmica della “Naive Song” di Mirwais. Non ho ancora capito se “Shiseido” sia in 6/8 o 7/8, ma il risultato è soddisfacente.
Dimenticanze e imprecisioni
Ieri ho parlato del pop bastardo, dimenticando di ricordare come “Moulin Rouge!” lo abbia celebrato.
Ieri ho menzionato l’electroclash che è un fenomeno paralello, ma non coincidente col bastard pop.
L’altro ieri ho parlato di crescita compositiva di Alizée, ben sapendo che i suoi pezzi li scrive Mylène Farmer.
Oggi
Abbastanza buio.
La canzone del giorno
Staying Alive – Bee Gees
10.1.03
Le anteprime: Massive Attack
Ancora non è uscito 100th Window, ma già si possono leggere le lyrics.
Canteranno 3D, Horace Andy e Sinead O'Connor. L'irlandese non mi è stata mai particolarmente simpatica e i testi dei due maschietti non sembrano lasciare spazio a guizzi particolari. Sperem...
Why Dance Music sucked in 2002
Come ha ben notato Emme Bi, la dance, e più in generale l'elettronica, è scomparsa dalle classifiche di fine anno di riviste e bloggers. Le uscite dei grandi nomi sono state a dir poco deludenti e gli esordienti sono sembrati tutti cloni. Nel cercare le cause di questa perdita di freschezza, si potrebbe ricorrere all'analisi di DJ Shadow a proposito dell'hip hop del '96 o imputarla ai soliti Osama Been Gees e Mullah Omar Manero. Più che altro, oltre ad una certa inflazione del genere, sembra che la scena si sia chiusa in un vicolo cieco creativo. Basta infatti guardare i continui rinvii nelle date di uscita dei dischi, insicurezza e coazione a ripetere. Un loop che le recenti evoluzioni dei generi (dalla 2 step alle versioni piu cervellotiche della techno e del drum'n'bass) non sono riuscite a scalfire. Forse proprio perché, in qualche modo, la vitalità delle produzioni è stata sempre più legata all'aspetto della novità sonora, che a quello dell'espressione artistica. E poi diciamocelo, sentire il nuovo della Thievery Corporation non è certo paragonabile ad aspettare con impazienza l'arrivo a casa delle Sessions di K&D, con quella confezione così lussuosa.
Ecco allora tentativi strambi come il PCCOM, Dogma in musica di Matthew Herbert che usa le ossa come percussioni e che porta i Matmos a impiegare il famigerato rumore del trapano del dentista. O, peggio, tentativi trash come quelli della tizia che mentre suona la sua techno d'avanguardia, porta avanti uno spettacolino softcore, prontamente immortalati da un articolo di Musica di Repubblica, "purtroppo" non online. D'altra parte gli ultimi sperimentatori dell'elettronica hanno sentito puzza di bruciato e si sono tenuti alla larga dal dancefloor, puntando più sulla contaminazione col pop/rock o accentuando lo spostamento verso una musica non di note, ma di suoni.
E noi italiani? Mai stati così bene.
Ce la facciamo noi la dance, brutti bastardi!
Parallelamente alla crisi d'idee della scena ufficiale si è diffusa, soprattutto grazie all'mp3 e a tutti i software ad esso legati, l'abitudine di crearsi proprie versioni da ballo dei successi più sentiti nelle radio. Niente di nuovo sotto il sole, i remix e i campionamenti li usavano già i nostri zii. Ma il colpo di genio (per usare il nome di uno dei tanti bootleg che si sono diffusi grazie ai programmi di condivisione) è stato fondere due canzoni, una di quelle che ogni radio manda una sessantina di volte al giorno, l'altra un pezzo indie arrabbiato o rap o techno. Con buona pace dei diritti d'autore, ma spesso con molta ironia: fa tenerezza vedere come le velenose liriche di Eminem stiano così bene sulle musiche di Britney Spears. Ok, a questo punto i miei zii ricorderebbero che certe cose le facevano già gli Aerosmith e i Run DMC, ma non tutti hanno zii rompiscatole come i miei.
Dopo qualche anno di underground il fenomeno è scoppiato inevitabilmente sulle riviste, con le pronte etichette di "electroclash" e "bastardpop". Una band belga fino a quel momento poco considerata, i Soulwax, fiuta l'affare e lancia il progetto 2 Many DJs, una radio online, serate nei club di tutta Europa e, dulcis in fundo, un disco in cui duettano Salt'n'Pepa e Stooges, Dolly Parton e i Röyksopp, i Velvet Underground e le Peaches.
Per chi si fosse appassionato, la morte del pop bastardo è già arrivata, ai Brit Awards, dove Kylie Minogue ha cantato "Can't get you out of my head" su "Blue Monday" dei New Order.
Un grazie a...
Wittgenstein. Sperando di mantenere le premesse.
Oggi
Si annunciano vento siberiano e sei gradi per il week end anche in Sicilia. Alla faccia della devolution.
La canzone del giorno
Last Night A DJ Saved My Life - 90 Day Men
9.1.03
Prossimamente da Ricorsdottitur
La Smekkleysa nella compilation annuale inserirà degli inediti dei Sigur Rós, di Björk e degli Sugarcubes.
Oltre a canzoni di gruppi e solisti dal nome impronunciabile che potrebbero essere le rivelazioni di domani.
Nostalgia del Natale?
I Belle And Sebastian ve la fanno passare col loro Peel Christmas Party (per il link grazie a dave letterman). Io non ne ho ancora avuto il tempo, ma pare sia il massimo sentire la loro cover di Santa Claus Goes Straight to the Ghetto di Geimsbraun, mentre si mangiano gli avanzi dei panettoni.
Dicono che / 1
Il nuovo disco di Lou Reed.
According to Uncut è una "cagata autocelebrativa" da due palle.
According to NME è da otto.
Non mi posso fidare delle riviste inglesi, questa volta (o come al solito).
Dicono che / 2
Gli Oneida hanno fatto uno dei migliori dischi del 2002.
Ma come El Guapo, März e tanto altro non sono riuscito ancora a sentirli.
Dico(no) che / 3
Mio fratello vuole scaricato in anteprima il cd di Alizée.
Nonostante esca soltanto fra un mese.
Nel frattempo una domanda mi attanaglia: quali suoni avrà? la composizione sarà più matura? le sarà venuto il vocione come agli Hanzozz?
No. Le avranno comprato un altro vestito?!
Parte il tormentone San Remo
Forse coi duetti Little Tony / Bobby Solo e Shel Shapiro / Lina Sastri.
Nasce Fast Forward
FFWD. Avanti veloce, come momento di attesa verso la musica che vogliamo sentire.
Nasce oggi un blog che non ha nessuna pretesa di informare in maniera attuale, precisa e completa. FFWD sarà lo specchio degli ascolti della giornata, influenzati dai miei temibili gusti, dai dischi nuovi (e vecchi) e dal tempo fuori casa. Senza tentazioni critiche o pretese espressive. E nel pieno spirito contraddittorio di FFWD, si parte riavvolgendo l'anno passato.
Buona permanenza (e diffondete il mio url).
I migliori dieci del 2002 (anche se alcuni stanno per essere sostituiti)
1) Knife Play –Xiu Xiu
2) In The Afternoon – L’Altra
3) Is A Woman - Lambchop
4) Trust - Low
5) " ( ) " - Sigur Rós
6) Out of Season - Beth Gibbons and Rustin' Man
7) Don't Give Up On Me - Solomon Burke
8) Fields Recording 1995-2002 - Fennesz
9) Light & Magic - Ladytron
10) Sea Change – Beck
Il gioco di coltelli degli Xiu Xiu
Gli Xiu Xiu sono una band di San Jose (San Diego). Prendono il loro nome da Xiu Xiu - The Sent Down Girl di Joan Chen, quello che considerano il film più deprimente della storia. Knife Play è il loro malato debutto. Forse solo un debutto al giorno d'oggi può diventare disco dell'anno, con tutte le sue ingenuità, le contraddizioni e l'urgenza di dire.
Il suono/gioco dei coltelli che propongono parte dalla gravità dell'esistente. Le schegge impazzite che investono l'ascoltatore sono fatte di passato, dolore, metallo. Piccoli bozzetti in negativo vengono squarciati dalla voce di Jamie Stewart, tra Mark Hollis e Peter Murphy, e dalle percussioni metalliche in perenne collisione tra loro. Nonostante ciò le canzoni mantengono un cuore pop, che si intravede ora nelle linee ritmiche mutuate dal primo elettro-pop (New Order), ora nei frammenti di dolcezza che affiorano dai drones di tastiera o dalla voce di Stewart.
A metà tra improvvisazione e recitazione, il loro nichilismo è consapevolmente istrionico. Gioca sul filo dell'autoironia, decide di essere così estremo per sfidare i clichè dei giovani arrabbiati, ma senza perdere in genuinità. Una genuinità sgangherata, certo, ma ammaliante.
Per cominciare: 08 – Suha / 09 - Poe Poe
Oggi
Tuoni, lampi e pioggia. Quasi grandina.
La canzone del giorno
(That's How You Sing) Amazing Grace - Low