Troca de Olhares
Jamie aveva occhi perennemente abbassati. Caralee aveva occhi perennemente abbassati. La bassista del trio ragazzino in apertura aveva occhi perennemente abbassati. Il dj che suonava la miseria è una mosca sul burro in attesa che arrivasse qualche altro al piano di sotto aveva occhi perennemente abbassati.
Jamie sollevava un amplificatore pesantissimo e lo disponeva su alcuni sgabelli prima che riuscissi a fotografare col mio nonfamiliare flash. Caralee era circondata da materiali, legno, ferro, gomma, acciaio, aria e trefileunmetro di persone che mi escludevano la sua vista. La bassista del trio ragazzino era all’uscita, ma ho fatto finta di niente per evitare guai. Io non riuscivo ad arrivare al primo colpo alla stazione da via Capruzzi.
Gli Xiu Xiu ora sono due, anche se da sempre sono uno. Verrà il giorno in cui il casino riuscirà a farselo tutto da solo? Scaccio subito l’immagine da simil-Bennato che usa una rotellina per fare i ravioli su una cassa armonica ventilabile al posto del tamburello, mentre suona contemporaneamente chitarra, tastiere, batterie elettroniche ricaricabili e serpenti a sonagli a molla.
Blob e le feste di compleanno. Blob è stata una delle poche cose disturbanti che abbia mai visto nella mia vita per certi suoi montaggi sacrileghi. E il ritmo era finalmente del mezzo. L’alternanza. Gli Xiu Xiu te la sparano in forma di zero e uno, un pezzo da videogioco ipercinetico e i mugolii nel silenzio. Sfogo e fatica, che sia il Festivalbar iniziale di Poe Poe o la lacrima trattenuta di Fabulous Muscles. Insieme a Mago Marcelo e alla sua amica Anto ho percorso i rimbalzi quasi da ballare e le fatiche sempre più sudate di Jamie.
Il posto era piccolo e pieno. Forse è stato un bene il pubblico barese. Niente Les Fleurs Du Mal silenzioso e attento: gente che parlava, gente che si chiamava da un lato all’altro, gente che scimmiottava i vocalizzi, tanto c’era pure la consumazione compresa. Tutto si sposta dal piano della rappresentazione a quello del reality show. Bullismo. Ancora una volta Jamie è circo-ndato da gente che non pende dalle sue labbra, che un po’ ride di lui e un po’ ha pietà e comunque applaude fragorosamente alla fine. Ma non chiude con la brividenda Suha o con la musicale Clown Towne o con la “potente” I Luv The Valley, Oh!. La fine è imperfezione.