29.10.03

Ottimizzazioni

Ho preso due dischi e li sento per la prima volta, alternando ora una canzone dell’uno, ora una canzone dell’altro. Mi immagino un pianerottolo completamente simmetrico, così simmetrico che l’ascensore non ha il pulsante per essere chiamato e le due rampe di scale scendono da tutti e due i lati, o forse salgono, ora non ricordo. I due vicini di casa non si incontrano mai, hanno orari diversi.
Lei lavora in ufficio, è una specie di incrocio tra una segretaria ed un amministratore delegato e nella pausa pranzo torna in metropolitana per staccare dalle pareti l’ultimo manifesto pubblicitario di Rolling Stone Italia che le manca per completare la collezione, quello con Keith Richards e lo strillone che tuo nonno fa più sesso di te. Ha piante grasse sul balcone e un poster dell’Appartamento spagnolo che le ricorda ad ogni risveglio il giorno in cui la buttarono fuori dalla SNC.
Lui non lavora ancora, è una specie di incrocio tra un custode ed un esperto di foresight a medio termine e nella pausa pranzo torna a casa e dalla finestra del pianerottolo innaffia di vino bianco le piante grasse della vicina perché odia le piante grasse e la loro assenza di foglie, ennesima congiura silenziosa nei confronti dell’autunno cittadino. Cambia ogni settimana il fondo schermo del suo desktop, per ricordarsi di quando la considerava un’abitudine stupida e per evitare le bruciature almeno ai pixel.
Stasera lui ha terminato il suo “non lavoro ancora” nove minuti prima. Lei ha più fretta del solito perché le scarpe nuove purtroppo non le fanno abbastanza male. Salgono paralleli le due rampe di scale, poi si affiancano sul pianerottolo, si fermano, si voltano, pensano a cosa prepareranno per cena oggi visto che sono arrivati in ritardo/anticipo e nessuno dei due ha fatto la spesa sabato scorso perché avevano dimenticato a casa la lista delle cose che mancavano, si fissano.

- Bevo dalle piante grasse il vino che tu versi ogni giorno nella pausa pranzo
- Ho strappato io tutti i manifesti pubblicitari con Keith Richards

Non vi venga mai in mente di ascoltare l’intreccio di Fatherfucker di Peaches e di Spoon And Rafter dei Mojave 3.

Always staying low

Io sto già affittando il vestito da Tenerone per la cerimonia di premiazione, ma sto anche preparando un viaggio-scusa in un altro emisfero in quel periodo. Sono gli IndieBlog Awards2004, patrocinati (oh, quanto sognavo di usare ‘patrocinati’) da delio, dal consiglio comunale di Tubingen e da tutti i deliatori. Non so se tecnicamente posso concorrere come ingegniere indieblog dell’anno, ma tengo molto alla categoria miglior indieblogger con una rubrica a lungo quotidiana sulla musica polacca.

Svezia, inferno e paradiso

Mentre bramo l’ascolto del disco dei The Concretes – soccomberò anch’io al fascino del The? –, mi consolo con alcune stupende foto di band svedesi anni sessanta/settanta.

Oggi

Caponata / “How correct are these lyrics?”.

La canzone del giorno

Mockingbirds - Grant Lee Buffalo

28.10.03

The judges will decide

Sono partite le votazioni per i Gnu Weblog Award 2004. Scopro di essere in corsa per la categoria blog musicale e blogger non blogstar. Votatemi anche se il bilancio della California non tornerà in attivo.

- Ehi, ma un annuncio di questo tipo non rischia di inimicarti i votanti indecisi che ti vedrebbero troppo interessato alla vittoria?
- Infatti. Provo con la psicologia inversa a diminuire il numero di quelli che mi votano.
- E ora?
- …

Pattine non incluse

Ma la sera a casa dei Books che musica c’è.

Tecniche di promozione a confronto

Mentre 50 Cent per l’uscita del disco dei G Unit regalerà collari tutti tempeshtati de pietre preziose con medaglione omonimo, Michel Gondry, regista noto da queste parti per le sue frequentazioni videomusicali, sceglie la via del sito fasullo per promuovere il suo nuovo film Eternal Sunshine of the Spotless Mind.

Oggi

Per un po’ si ritorna alla base.

La canzone del giorno

We Will Become Silhouettes - The Shins

26.10.03

Oh, lascia che sia

Stanno organizzando un disco tributo a Will Oldham parlandone da vivo. Da lì potreste anche intrufolarvi col vostro simpatico complessino, visto che per ora il massimo di celebrità ivi presente è l’apporto ancora indefinito dei Black Heart Procession.

Anche Biagio Antonacci si taglia i capelli nei luoghi delle radici (o dell'autocontrollo automatico)

Ho fatto il viaggio di ritorno (sì, lo so, di andata) con i Chiamata Urbana Urgente, ora noti come Picone e Ficarra. I posti accanto alle uscite di emergenza hanno più spazio per le gambe ma presentano la lieve controindicazione per cui ci si deve separare dal proprio bagaglio a mano, riposto di solito sotto al sedile di fronte. P&F li riincrocio ai bagni dopo l’atterraggio, io entro e loro escono uno dopo l’altro con Valentino che canticchia muto ispirandomi improbabili fanfiction slash. È cambiato davvero poco qui dopo un mese e mio fratello si è ripreso la camera che la mia insonnia, ormai guarita dalla stanchezza, gli aveva scippato tempo fa. Dal mio barbiere, che non è una specie di discoteca alla moda ma più uno di quei saloni da film italoamericano in cui nei pomeriggi invernali la televisione trasmette i programmi di Cucuzza – sì, ho un barbiere teledipendente che affoga nel grasso cucurbitaceo il declino del numero dei suoi fedeli clienti –, dal mio barbiere, dicevo, alla radio suonavano Basket Case che suo fratello, stravaccato su una poltrona inattiva per l’assenza del figlio collaboratore impegnato in un secondo lavoro, apostrofava con un casalingo e tanto foriero di nostalgia “Minchia, bedda ‘sta musica”. Poi il mio di fratello mi ha detto che Stacy’s Mom è entrata in rotazione diurna e vedendo il video mi sono reso conto anche del perché. Il problema di oggi invece è la ricerca del prodotto tipico da portare in dono agli emigranti. Escluso un manoscritto di memorie di una mia ex-collega universitaria vicina di casa di Pippo Pollina, mi orienterò verso qualcosa di dolce e non cremoso, condito da una bottiglia di moscato. Oggi ho anche una valigia vuota che brama dei cd di cui già sentivo la mancanza. Nonostante mancassi solo da un mese e nonostante non abbia il tempo per sentire quelli nuovi. Siano benedette allora le visite aziendali in pullman e gli autisti dei pullman che vanno matti per i film d’azione e tengono a portata di mano soltanto videocassette non distraenti di Steven Seagal, Wesley Snipes, JCVD and so on.

Oggi

Escursioni termiche nello spazio di un’ora indietro.

La canzone del giorno

Leave Home - The Chemical Brothers

22.10.03

Parole, parole, parole

Scrivere di musica è un equivoco.

Annus horribilis

Oggi

Quello con la tuta Sergio Tacchini ai dj set berlinati dopo il solito 9to6 (for service & devotion).

La canzone del giorno

Yuko And Hiro - Blur

21.10.03

Tanto non ci crederete

Oggi abbiamo passato una giornata in fiera come espositori. Fin qui niente di strano, se non fosse che la mostra campionaria si chiama Emo. Nel pomeriggio la vigilanza è intervenuta perché mi sono fatto una foto sulla sedia dove Albertini ha inaugurato la manifestazione. A rincarare la dose i temibili gadget, tra cui fortunatamente non si è avuta traccia di polsini.

Svegliati allucione, svegliati allucione, svegliati allucione

Se ancora avessimo dei dubbi sul fenomeno dell’anno, ecco che arriva l’ennesima celebrazione definitiva dell’handclapping: l’inizio del duello tra O-Ren Ishii (Lucy Liu) e Black Mamba (Uma Thurman) in Kill Bill - Volume 1 è sottolineato dal battito di mani della versione suite di Don’t Let Me Be Misunderstood. Ma lasciate qui i vostri arti. Ora appartengono a me.

Volevo essere proprio lì

Avrei voluto scrivere, musicare, coreografare e soprattutto intitolare Anorexic He-Man. E già che c’ero avrei messo in copertina la foto di un mio minestrone.

La disperazione è una trappola tenera da pronunciare con la erre moscia

Scusate la distrazione che governa al momento tutte le mie azioni/decisioni/opinioni, ma perché Keren Ann non canta più in francese?

Ancora in utero

Il mix originale “albino” di In Utero dei Nirvana fu fatto sparire prima di un lifting ad opera di Scott Litt. Recentemente una minuscola casa discografica inglese ne ha stampato pochissime copie in vinile. La generazione X vuole il suo Let It Be? Comunque sia, per avere un’idea, ecco come doveva essere All Apologies.

Sia benedetto lo spazio drastico

Mercoledì scorso al posto di recarmi alla Casa 139 per sentire i Pulseprogramming, mi trovavo in un locale fighetto a ballare Papi Chulo dopo un’esibizione di Aikido.

Not going anywhere

Perdonate la latitanza ma, per dire, giovedì sarò in provincia di Torino, venerdì in provincia di Pavia, sabato e domenica a Palermo e lunedì a Rimini. Ora capisco chi è in tour.

Oggi

Distinguiamo il volume e il fatturato.

La canzone del giorno

I Got You Babe - Marianne Faithfull & David Bowie

12.10.03

Quando la natura ti sembrerà naturale, tutto sarà finito – e comincerà qualcos’altro

Prendo tempo. I rari momenti nella camera hanno la porta chiusa e l’appartamento diventa una specie di monolocale (o secondo la definizione cuginesca più appropriata, bucolocale) con le nicchie condivise in cui ci si incrocia raramente perché abbiamo orari diversi, uno lavora, uno è matricola, uno rischia di partire per il militare e io sono quello che non sa cos’è un mandrino ed è lì lo stesso forse perché quella volta mi è saltato in mente di andare al colloquio vestito a puntino ma con scarpe quasi da jogging (non lo erano) e capelli più lunghi di adesso. Ora ci hanno pure detto che dobbiamo tenere un diario settimanale e ci hanno dato dei biglietti da visita che progettiamo di distribuire ai tassisti di Piazza Duomo, agli avventori dei locali osée di Piazza Diaz (locali della cui esistenza so esclusivamente perché ho preso un autobus lì vicino) e alle coppiette che ieri erano sedute ai bordi della fontana zampillante davanti al Castello Sforzesco, con l’armonia rotta soltanto dalla presenza sul bordo mia e delle sentite, pardon, ascoltate delusioni amorose-amicali della ragazza cefaludese, che sarà anche una rompicoglioni ma se le becca proprio tutte lei e ieri sera ha ordinato una creppes e ce ne siamo andati via senza che le fosse arrivata per motivi che ancora adesso non si capiscono, mentre a noi altri la birra è arrivata subito.
È tragico ed è vero. Ieri mattina invece pulivo i vetri della mia finestra e uno dei miei coinquilini litigava con la sua ragazza nella stanza accanto, forse perché le aveva detto che voleva presentarcela. Ma che cazzo me ne frega di socializzare, urlava lei e di seguito altre urla che non riporto. Mi sono sentito come quei bambini i cui genitori stanno per non volersi più bene e ho alzato il volume del portatile che ha degli altoparlanti più gracchianti della radio degli eroi di Hogan. Lei è da due giorni barricata in camera e se ho ben capito di solito passa i week end qui ma con la presenza scenica di un musicista elettronico della seconda metà degli anni Novanta. Almeno però l’ho incrociata in cucina mentre andavo a stendere la camicia azzurra: tra le mie congetture c’era anche quella per cui il mio coinquilino, novello Anthony Perkins, fosse la sua fidanzata incazzata.
Artic Room inizia come un pezzo old school. Qui tutti abbiamo scheletri nell’armadio. I miei colleghi mi hanno scambiato per un giornalista musicale specializzato in pettegolezzi e alberi genialogici o genialoidi perché ho raccontato qualcosa del blog al colloquio di gruppo con le scarpe di gomma e poi ho parlato di musica con qualcuno di loro e poi mentre mangiavamo il gelato dal Mac Donald ho fatto notare loro che Mac Donald ha una radio e ho spiegato loro che un panino a Napoli ha la stessa musica di un panino a Bergamo, un po’ come la quantità controllata di acne sulle gote delle cassiere/cameriere. La ragazza cefaludese per esempio è intonata ma per il momento canta soltanto la nuova canzone di Dido. Un’amica di una delle mie colleghe, che lavora all’IBM, ha studiato dizione ma non per recitare. E qualcuno di loro non vorrebbe andare all’Old Fashion come dice di voler fare. E io non ho detto loro l’indirizzo del blog. Come diceva la saggia, non cè, non cè.

Ah, se non si è capito ho in heavy rotation The Books e Casiotone For The Painfully Alone.

Oggi

Le canzoni della camera singola con utenze comprese.

La canzone del giorno

Keyboard Twinkles - Aidan Smith

11.10.03

Kill All DJs

Non vi basta il titolo?

L’angolo del videogioco sostitutivo

Beccatevi l’Emogame.

L’angolo del gioco di società musicofilo

E voi sapete di chi è quella copertina? (utile anche per fotomontaggi)

L’angolo dello spettro del fine mese

Ma il piccolo Matteo festeggerà Halloween? (qui gli altri)

Oggi

Le cene che si preparano in tre minuti si consumano in quattro minuti.

La canzone del giorno

Fredericia - Do Make Say Think

9.10.03

Killing A Chinese

La colonna sonora del nuovo spot internazionale della Hewlett Packard è Pictures Of You dei Cure. Ora, lungi da me l’idea di lamentarmi in qualsivoglia modo che non sia un rimprovero per la mancata scelta di Hewlett’s Daughter, ma il portatile gentilmente offerto dall’organizzazione è proprio di quella marca e allora mentre preparo il materiale per domani mi sorgono quesiti esistenziali col maglione alla dolcevita nero. Che cliente tipo hanno in mente i loro creativi? Un sedicenne confuso e infelice, col cuore spezzato e una manciata di fotografie di quelle che ancora si sviluppavano allo studio fotografico “Torni domani”? Un trentenne che è stato quel sedicenne che ascoltava Pictures Of You per numero di ore cinque prima di cena, consumando l’indice e il tasto di riavvolgimento fino a renderlo il gemello del Rec? O gli spezzacuori che la usavano mentre spargevano sale sul campo di battaglia, quando ancora non avevano idea di cosa fosse un indice di redditività? Quale che sia la risposta riascolto Pictures Of You mentre mi preparo allo scontro di gruppo di domani sull’analisi di mercato volta all’innovazione dell’industria calzaturiera. I cinesi sono i nostri peggiori nemici e non accetto battute sui rapporti con la clientela.

Soldi, andate al Via

Niente Pink Floyd, ma Monopoly permette la stampa delle banconote. E se invece non l’avete mai sopportato, rifatevi con Ghettopoly.

Poster

Niente Claudio Baglioni, ma vado matto per la raccolta di vecchi poster cinematografici italiani.

La metro è un porno e la prende pure la ragazza bionda che legge ogni giorno Ken Follett sul 55

I R.E.M. cantano dal vivo NYC.

Oggi

Ode al posto s.cambiato.

La canzone del giorno

Mambo Bacan - Sophia Loren

8.10.03

La primavera del 2004

Quando arriverà la primavera del 2004 Mira Aroyo (o forse quella è Helen, boh) non guarderà più le icone alla mia destra e la ventola girerà più forte e più a sud. Oggi ho comprato degli auricolari per l’open space (gosh, lo chiamano proprio così), ma suonano così male e poi io preferisco le cuffie, anzi, preferisco dire ‘la cuffia’, anche se il lato destro si sente a singhiozzo. Dietro i suoi occhi sorridenti sento la sua insicurezza (Last week I met someone), come domenica mattina quando cantava quella canzone dei Pooh davanti a Video Italia. Oggi non ho resistito e ho visto lo streaming di Blob sul sito di Raitre, e basta. La primavera di Cyann & Ben non sarà il mio autunno musicale ma oggi il tramonto (s)caduto di Lambrate ha scelto per coperta la loro Siren Song. Di notte si balla I can’t pretend anymore e prima o poi troverò il tempo anche per Neurotic Hope.

Il 1995 e le mattine di Novembre

Pitchfork scopre gli anninovanta di The Radio Dept.

Oggi

1983 modi per farle gridare le tabelline in giapponese a letto, per farle verniciare le pareti di casa con un colore che non le piace, per farvi consolare dopo la sconfitta della vostra squadra del cuore di calcio femminile, per farle compilare la dichiarazione dei redditi della vostra amante mecenate e per continuare all’infinito a trovare modi per dimenticare che lei ora non è più lì con voi.

La canzone del giorno

1972 - Josh Rouse

6.10.03

Tendenzialmente*, l’appartamento

Sono passati tredici secondi e tredici giorni e forse sono tornato. Non vi racconterò le inverosimili cose che mi sono capitate in questo periodo, il corso degli eventi e la frenesia ritmica della Inner city life, inner city pressure nel classico paragrafo senza fiato e senza ritorno di carrello. In questo intermezzo tra la pausa e la pausa a intermittenza, avrei voglia dei luoghi comuni che il mio abbonamento ATM ordinario garantisce in dosi biologicamente coltivate, ma mi faccio forza e vi risparmio le affittuarie âgée che accolgono il malcapitato col sottofondo di una venefica raccolta di lovesongqualcosa nel giorno del loro nonsisaquantesimo compleanno, la commessa dell’ipermercato coi capelli corti che cantilena le offerte speciali ripetendo sempre le stesse note sulla parola chilogrammo mentre richiedo la card sorriso-amica-fragola-sarainostropertuttalavita e tutte le persone che potrebbero riconoscersi in questo paragrafo sostitutivo della classica e ormai passata linea notturna. Ho dei nuovi ritmi, non ho la tv in camera e non sento niente di nuovo da troppo tempo. Ho un badge.

Oggi

Volevo comprare un masterizzatore esterno per il mio portatile e invece mi hanno regalato un altro portatile col masterizzatore interno. Devo stare attento a ciò che desidero.

La canzone del giorno

Flat Beat - Mr. Oizo