6.10.03

Tendenzialmente*, l’appartamento

Sono passati tredici secondi e tredici giorni e forse sono tornato. Non vi racconterò le inverosimili cose che mi sono capitate in questo periodo, il corso degli eventi e la frenesia ritmica della Inner city life, inner city pressure nel classico paragrafo senza fiato e senza ritorno di carrello. In questo intermezzo tra la pausa e la pausa a intermittenza, avrei voglia dei luoghi comuni che il mio abbonamento ATM ordinario garantisce in dosi biologicamente coltivate, ma mi faccio forza e vi risparmio le affittuarie âgée che accolgono il malcapitato col sottofondo di una venefica raccolta di lovesongqualcosa nel giorno del loro nonsisaquantesimo compleanno, la commessa dell’ipermercato coi capelli corti che cantilena le offerte speciali ripetendo sempre le stesse note sulla parola chilogrammo mentre richiedo la card sorriso-amica-fragola-sarainostropertuttalavita e tutte le persone che potrebbero riconoscersi in questo paragrafo sostitutivo della classica e ormai passata linea notturna. Ho dei nuovi ritmi, non ho la tv in camera e non sento niente di nuovo da troppo tempo. Ho un badge.