2.3.04

YTYA: Gioacchino Tosi, 31 anni, sincronizzatore di semafori

Ciao, mi chiamo Gioacchino e lavoro per una collegata del comune di Milano. Il continuo mutamento delle abitudini dei miei concittadini rende necessario l'intervento mio e dei miei colleghi. Io sincronizzo i semafori. O meglio, io risincronizzo i semafori. Spesso cambiano i volumi che afferiscono alle principali arterie ed è necessario ridistribuire i tempi per ottimizzare l'interoperatività semaforica e minimizzare i tempi di attesa e la lunghezza delle code. L'incremento dell'età media, associata però al miglioramento dell'aspettativa di vita e delle condizioni dell'anziano, pone sul fronte del caso peggiore nuove eccitanti sfide a cui rispondiamo con modelli stocastici avanzati e complicate analisi statistiche. Il momento cruciale resta però quello in cui, cronometro alla mano, scatto al verde e attraverso la strada, in macchina o a piedi. Mentre lo faccio ascolto musica con auricolari piccoli e leggeri.
Nella presente occasione sto provvedendo alla sincronizzazione dei gruppi semaforici all'incrocio tra Via Rombon e Via Crescenzago. Le variabili in gioco sono diverse: trattiamo una delle portanti di collegamento provenienti dalla tangenziale, dobbiamo tenere conto di attraversamenti a incrocio e abbiamo bisogno di snellire i tempi concessi alle affluenze. Mentre inizio ad attraversare a piedi verso il ristorante cinese, ho in cuffia il nuovo disco di Bonnie 'Prince' Billy. Will Oldham, invece di pubblicare un greatest hits delle sue varie incarnazioni Palace-qualchecosa, ha registrato da capo i pezzi scelti dai suoi fan, dando loro una nuova veste sia dal punto di vista musicale che da quello dell'interpretazione. Accompagnato da un supergruppo di Nashville, Billy si ritrova fuori da quella porta e qualcosa è cambiato, dall'anno scorso e da quando queste canzoni sono state scritte. Gli umori di Billy sono meno uniformi che in Master & Everyone e quella che era una scarna camera riempita da una chitarra e da pestoni sul pavimento, ora è un susseguirsi di ambienti ornati di ricche orchestre alla maniera dei Lambchop pre Is A Woman. Forse a tratti potrebbe sembrarvi troppo country che qui decidiamo con che velocità scattano le luci e campagna non ne abbiamo, ma allora non allontanatevi e prendetene solo una parte, prendete Gulf Shores, The Brute Choir, Agnes Queen Of Sorrow, Viva Ultra e Riding. Ma date un po' di spazio, se potete, anche al country, un po' charleston anni 30 e un po' vaudeville, di I Am A Cinematographer. Ecco, chi inizia ad attraversare, arriverà dall'altra parte.