Le INterviste INpossibili a maxcar: Dare or Avere
Questa è la trascrizione dell’intervista che ho concesso ieri all’edizione italiana di Sports Illustrated. Madonna si è mostrata gentile e interessata, anche se risentiva un po’ del fuso orario.
Sono qui a Milano per la settimana della moda e S.I. mi ha chiesto di intervistare maxcar, autore del blog FFWD. L’ho incontrato al Caffè Letterario in una piovosa domenica di metà Febbraio. maxcar mi aspetta, chissà da quanto, immerso nella lettura di uno strano libro chiamato Getting It Right. Scoprirò poi da una veloce ricerca su internet che è l’unico libro sul metodo scientifico applicato alla ricerca capace di citare Karate Kid. La dj suona L’Amour à Trois nella versione mixata in 2Many Djs: As Heard In Radio Soulwax Part 6, lui sorride e io arrossisco. Indossa dei pantaloni di velluto e una maglietta dalle maniche lunghe, verde oliva scolorita da finti candeggi, con un confuso ABOU – forse manca una T – e sotto un più piccolo what do you thin. Mi ha chiesto di risparmiarvi convenevoli e presentazioni.
MadCic: Pratichi sport qui a Milano?
maxcar: Rincorro le corse sostitutive della metropolitana, a volte cadendo, e tengo a tracolla il portatile quando vado a lezione.
MadCic: Cosa hai fatto per San Valentino?
maxcar: Non sono rimasto a casa. I single del gruppo sono usciti insieme all’unica coppia che si è formata dentro al master. Ho provato a portarli all’Atomic. L’Atomic ha un ingresso simile a quello di un club privé e se non fosse per la musica che arriva da dietro la porta ti sembrerebbe pure chiuso. Mentre aspettavamo fuori uno dei nostri amici, la dj ha messo Debaser e So You Think You Lost Your Baby. Quando siamo entrati suonava Dreaming Of You dei Coral, ma i posti a sedere erano tutti occupati. In un tavolo un tizio più grande dell’età media circostante stava bendando una ragazza più piccola dell’età media circostante, con un fazzoletto nero. Mentre uscivamo da lì i miei amici si chiedevano perché la bendasse e io ho risposto che quello era un posto alla moda e che quelli erano gli autori di Buona Domenica che stavano provando uno dei giochi per la puntata di San Valentino. In cerca di un altro posto siamo finiti all’Atmosphere, in sottofondo un concerto di Janis Joplin e l’odore del formaggio della macchina per fare i panini. Poi Sara si è accorta che potevamo spostarci anche al piano di sotto, ma non l’avessimo mai fatto. Non sentivamo il formaggio e neanche quasi la musica. Le pareti erano azzurre e ricoperte da quadri che sembravano rifacimenti demenziali di quelli di Frida. Faceva pure freddo. Ma la cosa più grave è che al piano di sotto c’erano soltanto un ragazzo e una ragazza, fino a quel momento soli.
MadCic: Non trovi ormai passé citare qualcuno o qualcosa? Io l’ho capito con Antonacci.
maxcar: Citare? Non ho niente da dire a tal proposito.
MadCic: Come ti definiresti al momento con una sola parola?
maxcar: Depresso.
MadCic: Ti va di parlarne?
maxcar: No, ma mi sento come La Ballade of Lady & Bird. Immagina due chipmunks depressi, Alvin e Brittany, la neve fuori che brucia l’erba della villetta condominiale. Mi ero dimenticato di avere una finestra.
MadCic: Parli sempre meno di musica.
maxcar: Patrizia è una delle mie colleghe, è arrivata dopo le altre. Si parlava del blog e le ho detto proprio questo. Prima parlavo più di musica. Lei mi ha risposto: “Ora straparli e basta?”.
MadCic: Parli più dell’arredamento di casa tua e di vestiti che di musica.
maxcar: Qui sei in errore. Quando un anno fa parlavo di Bonnie ‘Prince’ Billie, in realtà componevo un’ode al comodino di una camera d’albergo.
MadCic: C’è qualche cosa che ancora non hai provato scrivendo di musica?
maxcar: Forse l’enantidromia. Inconsapevolmente ho già stroncato cose per troppa passione e amato altre che mi repellevano. Vorrei farlo consciamente.
MadCic: Non credi che il blog sia il posto meno adatto dove parlare di musica?
maxcar: Non ci sono posti adatti. Ti racconto una storia. In Italia i reality show che sono andati male sono più o meno due o tre, quelli che non andavano in diretta. Uno di questi era trasmesso su Raidue, credo di averne visto una o due puntate. Potevi scambiare due parole con le ragazze, non erano concorrenti, sulla chat del sito. Ero incuriosito da una ragazza che non voleva spettinarsi le sopracciglia e che leggeva Duel. Alcune tra le migliori chiacchierate sul cinema e sulla musica che ricordo, le ebbi coi ragazzi e le ragazze della redazione internettiana e con un amico della ragazza in questione. Ricordo anche che una volta entrai in chat usando come nickname il nome e cognome del capo della redazione, ora noto blogger. Provocai il panico. Da allora registrarono anche i nomi. Se ci pensi però c’è qualcosa di romantico in un reality show senza successo.
MadCic: Non c’è il rischio che il tuo personale abbia la meglio su come giudichi ciò che ascolti?
maxcar: L’ho pensato, ma i danni sono limitati. E poi voi che ne sapete della verità di quello che vi racconto. Anzi, ho in mente una nuova rubrica in cui i dischi vengono raccontati da altri, non da me. Per essere precisi da gente che fa lavori strani.
MadCic: Hai niente da dire sui Franz Ferdinand?
maxcar: Volevo parlarne senza averli ascoltati ma non ce l’ho fatta. Però ti dico una cosa: uno dei riff di Take Me Out mi ricorda il piffero di Get Off di Prince. Ma non sono sicuro che fosse un piffero.
MadCic: Hai mai pensato di scrivere favole o di farti fotografare nudo in compagnia di modelle.
maxcar: Non credo sia già tempo per scrivere la mia autobiografia.