18.12.03

More Than This

Avvertenza 1: qui sotto si parla di Lost In Translation. Se ancora dovete vederlo e non volete la minima anticipazione non leggete il seguito. Lo so che ne parlano tutti già da qualche mese, soprattutto sui blog, ma io che ne so di chi capita a casetta mia.
Avvertenza 2: se ancora non avete visto Lost In Translation e siete indecisi non leggete qui sotto perché potreste convincervi ad andare.
Avvertenza 3: se cercate un giudizio sul film, sulla regia, sulle battute non proseguite. Troverete tutto altrove. Qui, come dice il nostro, si balla l’architettura. Perché di architettura si tratta.
Avvertenza 4: non continuate a leggere se avreste voluto come titolo italiano Soli a Tokio.
Avvertenza 5: questo è l’ultimo avvertimento per evitare le lamentele di chi non legge i post dall’inizio ma va saltastambeccando.
Avvertenza 6: è inutile chiedermi il pagamento del biglietto per i danni morali, e comunque lo so che vai al cinema di mercoledì per risparmiare.

1s. Il sedere di Scarlett/Charlotte/Sofia/ochisaitu. Un frammento di City Girl. Il titolo: Lost In Translation.
Girls - Death In Vegas. L’arrivo a Tokio. BoB/Bill fa le facce. I colori sono bellissimi e il pubblico non si aspetta il rumore nella canzone sull’ultima insegna. Ho scelto Girls come canzone fantasma della compilation natalizia per le ragazze del master. Poi però al cinema me ne sono andato da solo.
L’orchestrina dell’albergo è un elemento come tanti che arredano certi posti. Se ne riparla dopo.
Metro. On The Subway suona il batterista degli Air che è anche il responsabile della colonna sonora.
Fantino di Sebastian Tellier è il rossetto, i capelli tirati su e accarezzati, lo scazzamento da pubblicità di profumo e il simil-lampadario più apprezzato al cinema degli ultimi sei mesi.
Shibuya: Charlotte ha un ombrello trasparente e fa Ikebana su Kevin Shields. Quando invece Bob nuota, Sofia videogioca col suo fonico, come i tizi della sala giochi. Scarborough Fair fa comunque il suo sporco lavoro. Ma il beat-boxer chi è di preciso visto che tutti sono qualcun altro?
Tommib è lo smalto rosso tranquillo dei piedi in posizione raggomitolata.
La maglietta al contrario va a ballare con The State We’re In. Rico è troppo carina e non ricordavo che la canzone dei Phoenix fosse così “fresca”.
Karaoke. God Save The Queen è quasi filologica nella pronuncia. Poi Costello, sì sembra uscito dal Saturday Night Live, ma dopo Brass In Pocket e la sua parrucca rosa hanno un retrogusto lolitesco. More Than This è quei tre secondi che di notte ti capitano nei posti più strani. E infatti hanno messo lì anche l’Happy End che ritorna anche alla fine.
Chitarre mai così belle sul ponte. Bob ha gli occhi chiusi e I don't know how you could not love me now. Charlotte guarda fuori dal finestrino, poi ride e poi non ride più. You can hide, oh now, the way I do.
Bob che dice grazie alla table dancer è la recensione sintetica al pezzo di Peaches. E Nobody Does It Better stonata rimanderà mica a You’re So Vain?
Prima della canzone dei gatti, ancora uno Shields insonne.
Alone In Kyoto. All’attenzione della mia attenzione: ascolti il disco nuovo degli Air da un mese, hai già cambiato idea cinque volte e ancora non ne hai parlato. Avrei bisogno di quelle cuffione visto che il canale destro delle mie va a intermittenza. Quelle foglie sembrano quelle viste nel Giardino delle Vergini Suicide o, meglio, all’inizio del video di Playground Love. Mi aspettavo che questa canzone suonasse al chiuso e invece accompagna i due sposi incrociati da Charlotte, il suo passaggio ritmico sulle pietre rotonde e le sue riflessioni.
La rossa cantante che canta al risveglio è inquietante. Forse lo sono tutte le cantanti in questa situazione. Forse potremmo formare un gruppo jazz.
Poi niente più fino alla scena finale, fino alle parole che non si sentono e ai sorrisi di Bob. La chitarra è consegnata su un volantino. Listen to the girl. Tornare indietro da te è la cosa più difficile che posso fare, che posso fare per te. Just Like Honey. I tizi accanto dicono che scaricheranno la colonna sonora ma se ne vanno appena partono i titoli di coda. Just Like Honey. Accendono le luci. Just Like Honey. Dopo altre due canzoni. Just Like Honey. Vado a dormire.