23.9.03

Born To Kill

Una provocazione. Prendo degli scopiazzatori di trentacinque anni fa, sì, ancora il Sessant8, e ve li osanno come se non potessimo fare a meno di loro. Di più. Prendo il Bosstown Sound, una scena farlocca inventata da una molto grande major, spernacchiata senza pietà dalla critica del tempo e miseramente fallita rispetto alle previsioni. Il flop storico voleva creare una scena psichedelica alternativa a quella californiana e io vi avrei raccontato di giovani cresciuti nella east coast che realizzavano il sogno di aprire un concerto dei Jefferson Airplane e di vestirsi con abiti meno soffocanti. Poi, vuoi mettere, avrei parlato di un gruppo che si chiamava Ultimate Spinach, indispensabili e ridicoli fin dal nome.
Il disco scelto per l’operazione in questione sarebbe stato Behold & See e li copiava proprio tutti, gli Airplane, i Quicksilver Messenger Service, i Doors senza lo sciamano e continuate la lista voi. Però, però. Però il disco a me piace. Suona fico. Dicevano all’epoca che i suoi testi erano ridicoli e sembravano parodie involontarie, ma quale disco psichedelico dell’epoca oggi non ha testi su cui sghignazzare? E tranne qualche sbrodolata, mi sembra pure più contenuto di certi suoi parenti, la chitarra non è sempre il suo centro e rischia pure una ritmica jazz in Jazz Thing. Oh, ma non starò mica osannandovelo?