Chissà perché mia madre chiama Weissmuller la Wertmuller
Non l’ho mai capito. Non credo sia una storpiatura offensiva, quanto più un fastidio verso l’erretiemme. O forse qualcosa di ancora più casuale visto che in famiglia ognuno compreso me ha le sue due o tre parole maltrattate nel cassetto. Caratteri disordinati si susseguono in transito durante l’ascolto di Mariah Carey And The Arthur Doyle Handcream, canzone dei Sonic Youth composta per uno split 7’’ insieme agli Erase Errata dedicato alla figura della sopracitata Mariah Carey, e forse anche ai suoi esaurimenti nervosi. Persino la copertina cita le rotondità ispanoamericane immerse nell’arcobaleno e il pezzo degli Erase Errata si chiama Glitter in onore all’omonima fatica cinematografica della gemella separata alla nascita di Cristina D’Avena (come qualche malato di mente osò definirla dopo il video di Hero). Non che faccia parte dei fortunati possessori di una delle 4500 copie dotate tutte di poster interno che sono state stampate o di una delle 1500 copie numerate in vinile bianco, ma almeno ho sentito la canzone che è un classico episodio kimgordonesco (oggi è la giornata delle Kim…) arrivato dritto-dritto dal periodo Dirty o anche Goo. Il testo è sul filo, mica tanto poi filo, della presa in giro (Maybe you need an emo boy o How was your lunch with Eminem? / Did he bake you? / And then forsake you?). Un unico appunto: se la durata limitata dal formato non si fosse messa in mezzo, avrebbero potuto/dovuto riprendere l’ultimo riff ascendente per un altro po’.