4.6.03

La nuova Europa: La sensualità degli oggetti

Potrete scervellarvi, pagare costosissime guest star che vi sono pure antipatiche o usare uno schermo nero perché inspiegabilmente sapete che il mio punto debole è l’assenza, non riuscirete. Io ho già scelto il mio video dell’anno. Su Viva Polska l’ho visto soltanto una volta e questo può significare due cose: o è un video nuovo, o è un video vecchio. O io non vedo più Viva Polska così spesso come in passato. Le Sistars non hanno un sito internet, ma hanno una canzone, Spadaj, e il suo video finora li batte tutti. Come in ogni buon video la canzone è quasi anonima, un R&B senza troppi fastidiosi dolci(astri) saliescendi e senza le onnipresenti e inutili svisate, ops scusate il termine tecnico, volevo dire guaiti. Forse però ero troppo distratto per ricordarmene. Sono due le Sistars, lo scopro alla fine perché si somigliano così tanto e se sei distratto tendi a non cogliere le differenze. Nel video ci sono anche altri ragazzi che appaiono come fantasmi, cioè le protagoniste non si accorgono della loro presenza nell’inquadratura, niente lenzuola bianche. Se solo conoscessi meglio la scena hip hop polacca, vi direi chi sono e se le hanno prodotte e se invece stanno lì senza motivo. Il motivo. Quello che quando avevo meno di dieci anni mi spingeva a smontare tutto quello che mi capitava davanti. La strada era segnata già da allora, fino al punto di arrivo, sapere come si fanno le cose. Il perché non è importante, quello spetta al marketing, a quelli che capiscono gli altri. Nel video gli oggetti si scambiano i perché. I panni sporchi vanno in frigo, il microonde raccoglie rifiuti e la protagonista si lava le mani col dentifricio. A sette anni la schiuma da barba spray Pino Silvestre del cofanetto regalo era così morbida sulle mani, al posto del sapone.