Due giorni
È che non sono abituato a queste cose, al massimo ho incontrato per strada Totò Schillaci sul suo vespino. Ho visto un concerto dentro quest’auletta magna qualche anno fa, ma oggi si parla. Spettacolarità nel rock. Il capoccia della situazione assomiglia in maniera sinistra all’assistente di Controlli Automatici. Firmano i ragazzi e le ragazze del DAMS, alcune sono lì controvoglia. Discorso introduttivo del capoccia incensa Laboratorio per cui si svolge tutto ciò. Segue compitino diligente di Bertoncelli su Hendrix, olliusil. Strabuzzo gli occhi quando dopo quel Jimi Hendrix c’erano i Mamas & Papas, un po’ come se ci fosse Toto Cutugno dopo i Prodigy, ma ho capito cosa voleva dire. Mi fissa Pamela Des Barres, vabbè, mi basta quel nanosecondo. Poeta digiuno di musica ottuagenario traduce in maniera involontariamente comica le parole di Jenny Fabian e Johnny Byrne, quest’ultimo anche sceneggiatore di Spazio 1999. Corsa e saluti. Si parla di video il giorno dopo. Il secondo giornale di Bertoncelli è la rosa, quello di Zaccagnini è Il Manifesto. Introduzione di Bruno Di Marino che mostra Zbigniew Rybczynski (Poland rulez!) e getta l’occhio sulla mia maglietta dei Chemical Bros. Il capoccia inserisce un intervento a favore degli studenti iraniani che si danno fuoco che brama l’applauso che non arriva. Liggeri è definito dal capoccia come il regista di Dedicato a Giulia, video che gli ricorda molte cose brutte e che viene proposto nelle due versioni. Discorsi contro l’industria e poi il capoccia presenta l’anteprima del nuovo video di Liggeri starring Alex Britti. L’anteprima non è un’anteprima perché a pranzo mio fratello mi ha sgamato dicendo “ma quale quello con Alex Britti in mutande?”. Zazie parla di particolare apprezzamento del pubblico verso le idee semplici e porta con sé il video di Agosto e quello di Word Up. A questo punto il pistolotto conclusivo di Zaccagnini, prima del breve spazio monografico dedicato ai due giovani registi francesi François e Laurent, getta un po’ di pepe sul dibattito, un po’ di cacio sui maccheroni, un po’ di trippa sui gatti. Video pupù, noi c’avevamo libitolslidoorsjimjimmijanisepureerbosscolaistritbenchemihachiamatosulpalco, adesso lo schifo, dei video. Niente applauso da parte mia, emptyvigenerescio. Un po’ di discussione e si passa ai francesi che parlano dei difetti dei video che propongono, tra cui quello degli Stylophonic. Impietosamente e forse per questo in francese Di Marino evidenzia le citazioni/scopiazzature, salvo essere stato zitto durante l’incensamento del piano sequenza, questo sconosciuto, per il video italiano. Intervento moulto pitoreshco di un signore tra il pubblico e a chiudere in bellezza una mia domanda a François e Laurent sull’assenza dei musicisti nei video da loro proposti. Saluti semaforici a ebi+ellegi, poi scambio di gagliardetti. (Gelato al caffè + panna) / (Aqua + Spice Girls). Teatro e calcestruzzo per la presentazione di Groupie, cacchio sto quasi dando le spalle a Bertoncelli e alla sua camicia simpatica mentre sparlotta di Björk con Z. Frammenti sullo schermo, che marca di birra? Belle parole su Nico. Zaccagnini si assopisce e viene svegliato dagli Who. Chelsea Hotel e Sid e Nancy, in cinque atti. Barbara Tomasino, o come dicean tutti Barbarella, conia ardite metafore nel tradurre le risposte di Cynthia Plaster Caster (visitate il suo sito, sennò non mi fa il calco). Saluti finali e via di corsa prima del rinfresco.