27.5.03

Fissione/Fusione

EmmeBi nelle sue previsioni sui tormentoni musicali estivi ha proposto come candidati più accreditati Chiwawa, Bonito degli Jarabe de Palo, i Tribalistas e Mario Venuti. Oggi però si staglia sull’orizzonte una temibile minaccia e spero di non essere la Cassandra di turno. Avete in mente il diggei medio, cresciuto come noi a pane e DJ Time nei primi Novanta? Quello che, invece di scoprire Alternative Nation su MTV e Off Limits su Videomusic e poi TMC2, preferì ritagliarsi un ruolo nella società civile? Quello che ancora oggi non si perde una Los Cuarenta? Un gruppo ha caratterizzato l’adolescenza di questi giovani virgulti che non impostano più la voce, ma che hanno lo stesso istinto commerciale di Cecchetto mediato dal tocco di gusto di Leone di Lernia: gli Snap. Gli Snap erano stati i sovrani di ben due estati, quella di The Power e quella di Rhythm is a Dancer. Poi Turbo B, il parente sfigato di Afrika Bambaataa, uscì dal gruppo e la differenza si sentì in Welcome To Tomorrow, che Fargetta mixava sempre con il remix hardcore di Over The Rainbow. Ho sempre preferito Fargetta a Molella. Gli Snap sparirono.
Pare che siano tornati insieme. Turbo B aveva anticipato il tutto con la riedizione di The Power con gli H-Blockx, quelli che avevano la copertina uguale a quella di un disco di Elio E Le Storie Tese. Radici. Turbo B è tornato, negli Snap. Non so se ci sia stato un chiarimento, non so nemmeno perché avessero litigato, ma d’inverno hanno messo in giro una nuova versione di Rhythm is a Dancer. Per ogni musicista dance però il vero banco di prova è l’estate, quando si abbassano le difese e anche i più snob diventano possibili prede. Si sa, l’uomo è animale sociale.
Gli Snap cercano di prendere l’onda all’ultimo secondo. Il Banghra ha eccitato notevolmente il giovane diggei, ma nessuna delle nuove uscite è al livello di Mundian To Bach Ke. In un moto di filantropia o, come dicevano gli anziani, in quattroequattrotto gli Snap hanno tirato fuori una versione all’indiana del loro primo successo intitolata The Power of Banghra (o Bhangara non ne sono sicuro), nata per colpire al cuore il giovane e integrato alla console col vocione così familiare di B su chitarrine, tamburelli e pifferi vari. L’unico problema è il balletto del video: molto più semplice fare le orecchie a Ciuaua come le ragazze di Passaparola.