27.3.03

Buona la seconda

Non so se il tanto discusso ‘disco di Kruder & Dorfmeister’ uscirà mai. È passato davvero troppo tempo e ora potrei accettare soltanto qualcosa che mi stupisca o che almeno sia perfetto. Nel frattempo però i due non si sono fatti mancare i progetti paralleli. Circa un mese fa è uscito Dehli 9, nuovo doppio cd dei Tosca.
I Tosca sono Richard Dorfmeister e Rupert Huber, già compagni di scuola e di sperimentazione musicale prima di intraprendere le strade diverse del club e del conservatorio. Nei precedenti lavori avevano accentuato gli aspetti più dance dell’alchimia di partenza, senza però tradirla eccessivamente. Suzuki era un disco interessante e godibile. Discorso diverso per Dehli 9, doppio che in realtà sarebbe da intendersi come singolo + bonus.
Il primo cd è una ripetizione un po’ stanca dei vecchi modelli. Accompagnati dall’attrice italiana Anna Clementi e da un gruppetto di voci maschili, i Tosca suonano di più ma sbagliano l’approccio. Da una parte le tracce vengono private di profondità e appiattite, con la sola eccezione di Every Day And Every Night, proprio nel tentativo di sfuggire la formula. Dall’altra l’introduzione di novità ritmiche come, per esempio, la battuta quasi house di Gute Laune è soltanto episodica e slegata dal resto del contesto.
La musica cambia e di molto nell’interessante bonus cd. Dodici “sessioni” per pianoforte di Rupert Huber, composte originariamente al di fuori del progetto Tosca e trattate da Dorfmeister. La scrittura minimale e dilatata del primo è soltanto un seme nelle mani del secondo. Dorfmeister inserisce davvero pochissimo che non sia già nel piano, giusto qualche coro e qualche drone. In compenso stravolge le frequenze, taglia o sovraespone le alte e stratifica i bassi a partire dagli echi del piano, talvolta in anticipo rispetto al suono generatore. L’ottava sessione, la Romance In Es, è una delle vette: un delizioso notturno sospeso tra il suo romanticismo viennese e rarefatti suoni d’ambiente. Nel resto del disco, come per esempio nella sessione conclusiva Piano 1, l’atmosfera è decisamente più enigmatica e nebbiosa. Bello, ma da centellinare soltanto qualora l’ambiente e le persone circostanti ne consentano l’ascolto.