11.2.03

Delirio in fuffa presenta
Just Like Blood - Tom McRae


Ticchetta la kalimba e tutto il resto. ‘Bentornato’ dice la ragazza del bancone, ma io non ero mai andato via. Oggi c’è un caldo da morire, quello di ogni estate. Gli anziani sono sempre lì che giocano a carte, anche se sembra di essere alle Hawaii. Non sono abbronzato, ancora.

Faccio la doccia, prima di tornare a casa. Chiudere gli occhi non basta. “A holy fool is still a fool”.

Vado sott'acqua, lontano dalla riva, senza maschera. Scompaiono gli asciugamani, le sdraio e le granite. I pesci scivolano argentati e io non voglio salire più.

Sdraiato quasi mi addormento, ma qualcuno mi sporca di sabbia, passandomi vicino. È quasi sera. Troppa gente oggi, devo evitare i festivi.

Ci siamo tuffati insieme dal pedalò. Era l’ultimo giorno d’estate. Cercavi di tenermi sott’acqua, mentre io facevo lo stesso con te. Alla fine hai vinto tu. Non riesco a respirare, ma tu ridi e io sono contento.

Gli altri giocavano con la chitarra, noi no. Nessuno di noi due sapeva nuotare. Seduti sul bordo del molo, in silenzio.

Fine agosto. È sempre difficile trovare le parole, ma oggi di più. È impossibile iniziare dalla fine. Soprattutto quando non ci si conosce.

Doveva capitare prima o poi. Parli di rock, ma mi annoi. Saranno le tue infradito. Penso ad altro. Fiorello mi presenta al Karaoke e canto “What is love” di Haddaway.

Guardo solo nel vuoto, ma tu capisci altro. Non era un gioco di sguardi. Non ti avevo nemmeno vista, accecato dal sole.

Ci è rimasta solo quella foto, insieme alla pelle scottata. Gli sguardi persi nel vuoto. ‘Dimmi cosa viene dopo’.