1.7.04

Il segreto dei conigli ufo*

E poi all’improvviso qualcuno arriva, prende il telecomando e mette retequattro. Il regista di solito ti conduce verso la commozione, ma in medias res spesso il confine col ridicolo è sottile. L’unico modo di chiudere è smettere, non certo annunciare addii e allora per esorcizzare il tutto per un minuto stravolgi i punti fermi, foto personali nel corpo, link nella giornaliera senza link e niente canzone del giorno. Step out from my office, baby. Un minuto che avevi raccontato due giorni prima al telefono, che avevi maturato nella settimana precedente.
Sai perché trovare 10 motivi per andare all’Hainoi Jammin’ Fest e 10 motivi per non andare? Sai perché i Rapture apriranno prima di Belle & Seb? Sai perché si limita il jerk? Torino è “della proposta e della ritrazione”, stop&go. Luglio è il mese dei festival anche qui e a meno di inghippi d’ora in avanti è ordinaria amministrazione, lezioni sonnecchianti, tanto la mancata visita di Montezemolo c’è già stata. La Polonia ritorna sinistra in foggia di Bielsko Biala.
E nel frattempo un weekend lungo a Bari te la mostra diversa. Hanno chiuso il Libero Pensatore dove non ti prendevano per pazzo se ballavi London Calling, se ti accorgevi del violoncello mentre sculettavi su This Monkey Is Gone To Heaven o se facevi la spocchia-faccia su una canzone che piace a tutti. La musica arriva da apparati di proprietà altrui, radio da spiaggia mandano tech-house, altoparlanti sonorizzano minimarket con note fintamente portoghesi secondo la moda attuale, metti una sera a cena dal djset in un ritaglio di Milano a Monopoli, prima di parlare di UK Subs e Iggy Pop in Ungheria. Il segreto dei conigli ufo diventeranno mai dark?